Bruno Fabretti l’8 giugno a Zugliano
Sabato 8 giugno Sala Petris – Centro “E. Balducci” Zugliano
Ore 20.45
testimonianza di Bruno Fabretti
deportato nei lager nazisti di Dachau, Neuengamme e Buchenwald e autore del libro: ”Per non dimenticare” diario di un deportato
Occasione unica per sentire una storia di vita in un campo di concentramento direttamente da chi ha vissuto questa terribile esperienza. Bruno Fabretti, data la meravigliosa età di 95 anni, non testimonia più nelle scuole e nei luoghi della memoria e gentilmente ha risposto con entusiasmo a questo invito per il luogo, per i ragazzi, per la musica. Sarà l’ultima volta che potremo ascoltarlo dal vivo
Un addio alle manifestazioni pubbliche, un commiato, un saluto ai suoi cari ragazzi, a tutti noi, una presenza importante e significativa al centro “Balducci” di Zugliano: Bruno Fabretti, deportato nei lager nazisti di Dachau, Neuengamme e Buchenwald e autore del libro ”Per non dimenticare” diario di un deportato. Ha raccontato e sarà testimone sabato 8 giugno al Balducci il suo tremendo passato dopo oltre 50 anni di silenzio come un obbligo morale e civile, come un bisogno liberatorio e come una promozione sociale; chi ha vissuto il lager si sente depositario di una esperienza fondamentale, inserito nella storia del mondo, testimone per diritto e per dovere, frustrato se la sua testimonianza non è sollecitata e recepita, gratificato se lo è. Nell’ introduzione del libro “Per non dimenticare” Bruno Fabretti racconta le motivazioni della sua testimonianza. “Siamo in molti (ma ogni anno il nostro numero diminuisce) a ricordare il modo in cui laggiù temevamo la morte. Se morremo qui in silenzio come vogliono loro, se non ritorneremo, il mondo non saprà mai di che cosa l’uomo è stato capace, di che cosa è tutt’ora capace; il mondo non conoscerà se stesso, sarà più esposto di quanto non sia ad un ripetersi della barbarie nazista”. Presenta così Pierluigi Di Piazza la serata. “Da tanti anni continuiamo a mantenere fede alla giornata della memoria, mettendo insieme, ancora una volta in modo significativo, il Centro Balducci di Zugliano e la Scuola di musica di Mortegliano. È fondamentale non “fare memoria”, pure importante, bensì vivere la memoria, diventare memoria, essere memoria e testimoniarla nell’oggi della storia per impegnarci a costruire un futuro più giusto e umano. Vivere la memoria ci porta a considerare la società e il mondo in cui viviamo. La realtà drammatica di milioni di profughi in diverse parti del mondo, ci interpella. Vivere la memoria significa alimentarla e trasmetterla alle nuove generazioni. In questa serata avremo la possibilità di ascoltare per l’ultima volta la viva testimonianza di Bruno Fabretti, 95enne di Nimis sopravvissuto alla deportazione nei lager nazisti, a cui fin da ora esprimiamo la nostra commossa riconoscenza. Vivere la memoria significa insieme assumere e rinnovare la responsabilità personale e farla diventare un NOI responsabile rispetto alla non violenza attiva e alla costruzione della pace; alla giustizia vissuta ed esigita, all’accoglienza e al dialogo praticati in modo convinto e perseverante, anche in mezzo ad accresciute difficoltà.” Il programma della serata prevede oltre alla testimonianza di Bruno Fabretti, le riflessione di Pierluigi Di Piazza, la presentazione dei progetti: “Percorsi di pace” con i ragazzi della Scuola Secondaria di Castions di Strada e “Crescere diritti” – Fumetto sulla shoah con ragazzi della Scuola Secondaria di Mortegliano, gli interventi musicali: Coro Scuola di Musica di Mortegliano,
Laboratorio di canto corale Scuola Secondaria di Castions di Strada, le musiche con:
il violino di Giovanni Di Lena, la fisarmonica di Andrea Valent e il pianoforte e le tastiere di Nicola Tirelli. La direzione artistica e il coordinamento sono curati dal maestro Giuseppe Tirelli